Hansei: uno dei segreti Toyota
Nel mondo della produzione e gestione aziendale Lean, l’errore è considerato un'opportunità per imparare e migliorare. Questo concetto è particolarmente enfatizzato nel Toyota Production System (TPS), un modello di eccellenza operativa basato sul miglioramento. Uno dei principi fondamentali del TPS è l'Hansei, una pratica che sviluppa la riflessione critica e l'auto-valutazione.
Che Cos'è l'Hansei?
In Toyota, quando si verifica un errore, viene convocata una riunione di Hansei (hansei-kai - incontro di riflessione), dove tutti i membri del team riflettono insieme sulle cause dell'errore e sulle possibili soluzioni. Questa pratica implica l'assunzione di responsabilità, l'analisi delle cause radice e la pianificazione di azioni correttive per evitare il ripetersi dello stesso errore in futuro. Nessuno viene considerato colpevole, ma tutti imparano qualcosa di prezioso per il futuro.
Anche se si è completato un progetto con successo, viene comunque tenuto un Hansei-kai, per valutare il progetto in modo obiettivo e trovare opportunità di miglioramento. "Nessun problema è un problema" in Toyota, perché vuol dire che non ci si è sforzati di superare le proprie capacità.
L'Hansei non solo migliora i processi, ma costruisce anche una cultura di fiducia e collaborazione, dove i dipendenti hanno la maturità di condividere gli errori e di contribuire al miglioramento continuo. Fermare l'hansei significherebbe fermare l'apprendimento. Con l'hansei, si sente che c'è sempre spazio, o necessità, di ulteriori miglioramenti e ci si mantiene flessibili.
Le Regole dell'OET (On-Error Training)
Per integrare l'Hansei nel quotidiano operativo, molte organizzazioni adottano le regole dell'OET (On-Error Training), un approccio strutturato per imparare dagli errori. Vi sono cinque regole fondamentali da seguire nell'OET:
- Ownership Rule: La persona che per prima rileva il problema è responsabile di trovare la causa radice del problema. La responsabilità individuale per l'errore incentiva l'apprendimento immediato e diretto.
- Quickly Rule: Il problema deve essere affrontato e risolto entro 30 minuti, non deve essere messo in una lista o in un rapporto per essere gestito in un altro momento.
- Actually Rule: Se possibile, si deve riprodurre o ricreare il processo che ha portato al difetto. Ricreare il processo aiuta a comprendere meglio le circostanze e le cause dell'errore, permettendo una risoluzione più accurata e informata.
- Support Rule: Supervisori e colleghi vengono coinvolti per fornire supporto nella risoluzione del problema. Questo principio incoraggia un approccio collaborativo alla risoluzione dei problemi e favorisce la conoscenza tra i membri del team.
- Shut Up Rule: La persona che rileva il problema deve avere il tempo per discuterne e tentare di risolverlo, mentre il supervisore o il manager devono rimanere in silenzio e dare alla persona la possibilità di risolvere il problema. Questo principio garantisce che chi rileva il problema possa applicare il proprio pensiero critico e sviluppare le proprie capacità di risoluzione dei problemi, favorendo l'autonomia e la crescita professionale.
In Italia? Non basta dire Hansei
L'adozione di questa pratica nelle aziende italiane può presentare alcune sfide. Nella nostra esperienza di consulenti lean, vediamo che gli errori sono spesso stigmatizzati e associati a fallimenti personali. Questo atteggiamento può essere dannoso, sia per la crescita individuale che per l'innovazione aziendale. Se i collaboratori sono riluttanti a segnalare gli errori o a discutere apertamente di essi per paura di ripercussioni, ciò può ostacolare il processo di apprendimento organizzativo, che è alla base del miglioramento continuo. Nel nostro impegno quotidiano, sappiamo che ci sono 4 ostacoli da affrontare con consapevolezza e metodo.Con il giusto approccio, le aziende italiane possono trasformare gli errori in preziose opportunità di miglioramento continuo, rafforzando la loro competitività e la loro capacità di innovazione.