Nella società accelerata di oggi, c'è una competenza preziosa che spesso trascuriamo: l'ascolto, quel tempo ricettivo dove non ci sono azioni apparenti da compiere. Abituati a navigare, cliccare, scrollare, l'idea di prendersi il tempo necessario per ascoltare e comprendere appieno sembra quasi aliena. L'ascolto attivo sta diventando una sorta di creatura rara che richiede pausa, vuoto, sospensione, attesa, tutte cose fastidiose e scomode in una società che sembra avere già tutte le risposte, e che pretende risposte, soluzioni, certezze subito. 

Eppure esperti come Julian Treasure, autore di "Ascoltare è un'Arte", sottolineano quanto sia cruciale l'ascolto nei rapporti interpersonali e sul luogo di lavoro. Egli individua 7 cattive abitudini che dovremmo abbandonare quando parliamo se vogliamo favorire l'ascolto: fare gossip, giudicare, esprimere negatività, lamentarsi, giustificarsi, tendere all'esagerazione/magniloquenza, esprimere dogmatismo (confondere le proprie opinioni con la verità).

Nel Lean Thinking, dove l'obiettivo è migliorare continuamente i processi, l'ascolto è fondamentale. Ad esempio, nel Gemba Walk, un metodo che coinvolge i dirigenti nel visitare direttamente il luogo dove avvengono i processi, è cruciale avere ottime capacità di ascolto, perché solo così si riesce a promuovere la trasparenza e la fiducia e raccogliere le informazioni necessarie per identificare le opportunità di miglioramento. Il cuore del Lean Thinking risiede infatti nell'empowerment delle persone attraverso il coinvolgimento di tutti i livelli dell'organizzazione.

Treasure sottolinea l'importanza di praticare l'ascolto attivo e consapevole, che implica un coinvolgimento mentale ed emotivo nel processo di ascolto. Egli mette in luce come l'ascolto attivo possa migliorare la comunicazione, ridurre i conflitti e aumentare la produttività. Ecco alcuni punti chiave da considerare:

Silenzio: le pause possono essere altrettanto significative delle parole stesse. Il silenzio consente di riflettere sulle informazioni ricevute e di rispondere in modo più ponderato e significativo.

Empatia: L'ascolto empatico, ossia mettersi nei panni dell'altro e cercare di comprendere le sue emozioni e prospettive, è un elemento cruciale per stabilire relazioni più profonde e significative.

Focalizzazione: Concentrarsi pienamente sull'altro e sul messaggio che sta trasmettendo è essenziale per un ascolto efficace. 

Un imprenditore con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare, ci ha raccontato un approccio molto vicino al concetto giapponese "Nemawashi", altro esempio di come sia importante ascoltare il feedback di tutti prima di prendere una decisione formale o di avviare un cambiamento significativo. Egli ha l'abitudine di svolgere le riunioni in due tempi. Al mattino riunisce il team e solleva un problema o una questione, chiede a tutti di "pensarci un po' su" (parole testuali) e solo dopo pranzo ha luogo l'effettiva riunione. 

Durante il pranzo - il tempo della pausa, della sospensione - l'imprenditore sa che le persone discutono e scambiano idee informali, e sono più propense ad ascoltare e ad accogliere le opinioni degli altri. Questo non solo favorisce un ambiente di fiducia e collaborazione, ma consente anche di identificare soluzioni innovative e di costruire più facilmente consenso prima di prendere la decisione finale. 

Senza un ascolto attivo, le competenze tecniche da sole rischiano di essere inefficaci poiché manca la comprensione approfondita dei contesti e delle esigenze delle persone coinvolte.

Riconnettendoci con la capacità di fare spazio dentro di noi e di attendere pazientemente, possiamo riportare equilibrio, comprensione e umanità nelle nostre interazioni professionali. 

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